Festa dell’Addolorata nella basilica di S. Maria dei sette dolori

Pubblichiamo il programma della festa dell’Addolorata che si terrà nei prossimi giorni nella Basilica di S. Maria dei Sette Dolori nei quartieri spagnoli.

Nella cripta di questa chiesa erano sepolti Filippo Carafa e Margherita Petrucci che oggi sono nel cimitero delle Fontanelle. Su quest’argomento è in corso di pubblicazione una ricerca della nostra associazione di cui daremo conto nelle prossime settimane sul nostro blog.

Il programma della festa affronta in maniera specifica il rapporto dei Carafa di Maddaloni con la musica e permette di cogliere alcuni tratti della storia di questo Casato e della personalità di Filippo Carafa.

 

 

Risposta dell’Assessore Nino Daniele al comunicato stampa e commento della redazione

Il comunicato stampa sulla pubblicità fatta dal sito del Comune di Napoli per il cimitero delle Fontanelle è stato inviato da Rocco Civitelli all’Assessore alla cultura Nino Daniele, il quale ha cosi risposto.

Prendiamo atto della risposta dell’Assessore e del riconoscimento che si è trattato di un errore, naturalmente anche per noi la questione è chiusa. Non abbiamo nulla contro le diverse associazioni che a pagamento  fanno visite guidate al cimitero delle Fontanelle, anzi siamo fermamente convinti che il bene debba essere gestito in forma d’impresa culturale e dare lavoro. Proprio per questi motivi abbiamo deciso di limitare ad una sola visita mensile le nostre visite guidate gratuite.

Ciò nonostante riteniamo di dover cogliere l’occasione per rinnovare alcuni rilievi critici.  In primo luogo, nei confronti delle altre associazioni che, a nostro parere, attraverso le loro ripropongono stancamente quella visione della città cosiddetta postmoderna che si è affermata negli ultimi decenni: una Napoli decaduta, nell’immaginario collettivo, da città dei lumi, della musica e delle scienza a superstiziosa ed esoterica città della morte.  Ciò è per noi fonte di grande rammarico poiché, come noto, da tempo l’associazione I-care fontanelle si sforza di promuovere una diversa impostazione, finalizzata ad analizzare e comprendere il ruolo del cimitero nella più ampia vicenda storica della città. In secondo luogo e soprattutto, i nostri rilievi critici e il nostro rammarico si rivolgono nei confronti del Comune che, in modo costante attraverso le diverse amministrazioni, ha dimostrato di non voler affrontare il problema della gestione del cimitero e, più a monte, di rifiutarsi di prendere atto che si tratta di un cimitero, storico, ma pur sempre un cimitero. Inoltre le informazioni sul cimitero proposte dal sito del Comune sono a dir poco approssimative e ciò è un vero peccato, dato che si tratta di un sito istituzionale che avrebbe tutti gli strumenti, economici e culturali, per essere di alto profilo. Pigrizia, ignoranza. Forse solo superficialità.

Infine, cogliamo la disponibilità dell’Assessore a incontrarsi con le associazioni del quartiere sul futuro del cimitero delle Fontanelle. L’esperienza ci porta a essere scettici, ma con ottimismo e tenacia andiamo avanti. Il documento della Rete della Sanità, già a conoscenza dell’Assessorato, può fornire la base di un prossimo incontro.

La Redazione

COMUNICATO STAMPA sulla pubblicità fatta dal sito del Comune di Napoli per il cimitero delle Fontanelle

Sul sito del Comune di Napoli è apparsa in bell’evidenza una foto del cimitero delle Fontanelle. A prima vista un’iniziativa positiva di pubblicizzazione di uno dei beni culturali più suggestivi della città. Ma chi clicca sulla pagina non trova un’adeguata descrizione del luogo o la sua storia. Trova invece la pubblicità, con contenuti molto, ma molto discutibili, di una delle tante associazioni che effettuano visite guidate a pagamento al cimitero.
Dopo un primo contatto, l’assessorato alla cultura ha dichiarato di ignorare l’esistenza di questa pagina e si è impegnato ad intervenire subito. Ma la pagina è stata eliminata unicamente dalla home page, mentre è rimasta nel sito del Comune. Di fatto, chi va su internet, alla voce cimitero delle Fontanelle, continua a trovare una pubblicità fatta dal Comune di Napoli a favore dell’associazione Mani e Vulcani.
Gli interrogativi che nascono da questa pubblicità sono tanti. È un’iniziativa che ha il suo retroterra in uno strumento giuridico sottoscritto dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione Mani e Vulcani? Le altre associazioni che, alcune a pagamento, altre gratuitamente fanno visite guidate, potranno continuare a farlo? Quali benefici economici il Comune di Napoli ricava da simili iniziative?
Nei mesi scorsi la Rete della Sanità ha presentato un documento di analisi e proposte sul Cimitero delle Fontanelle al Sindaco e all’Amministrazione Comunale: è questa la risposta? La Municipalità, che pure ha espresso impegni sul cimitero, appare totalmente ignorata. Lo stesso si deve dire delle Associazioni e delle forze politiche della Sanità. Bisogna dire, con rammarico, che questo è proprio un brutto inizio per il nuovo assessorato.
L’Associazione Icare, che da anni è impegnata per la promozione del cimitero, ed effettua visite guidate gratuite, è ben consapevole che il bene culturale è anche una risorsa economica da valorizzare, ma la strada intrapresa dall’Amministrazione sembra francamente sbagliata. Farà quindi il possibile affinché non si scrivi un’altra brutta pagina nella storia, già penosa, del rapporto tra il Comune e il cimitero delle Fontanelle.
Napoli 12.7.2013
La Rete del Quartiere Sanità
I care Fontanelle

L’incontro nella sezione di Rifondazione Comunista sul cimitero delle Fontanelle

L’incontro è stato interessante, soprattutto c’è stata una forte presenza di giovani.

Rocco Civitelli ha esposto i contenuti del documento della Rete della Sanità sul cimitero e Francesco Ruotolo ha parlato dell’impegno suo e di Rifondazione Comunista per il rilancio e il consolidamento del bene culturale.

Sono poi intervenuti i giovani.

Giusy Cigno ha rivendicato il ruolo delle nuove generazioni delle Fontanelle nel continuare l’opera iniziata dai loro genitori negli anni 80 quando, per primi, finito il culto verso le anime del Purgatorio, puntarono sul cimitero come bene culturale.

Alcune studentesse dell’Istituto Professionale per il turismo Caracciolo, e la professoressa Irene Spasiano, hanno parlato con molto entusiasmo della loro esperienza al cimitero e della loro speranza di lavoro nel settore turistico e dei beni culturali.

Antonio Ciccone, studente dell’Istituto Sacro Cuore, ha descritto le sue ricerche alla Sanità per la tesina della maturità.

Antonio Testa, giovane ingegnere, si è intrattenuto su un interessantissimo progetto ancora in fase di sviluppo e con scopi didattici cui sta lavorando in Facoltà.  L’obiettivo del progetto è fornire al visitatore del cimitero una guida multimediale, sfruttando la tecnologia innovativa NFC, che non prevede l’utilizzo della rete internet e quindi utilizzabile anche all’interno di una cavità tufacea.

Ha concluso il Presidente della circoscrizione Stella San Carlo, Giuliana Di Sarno. Molti gli impegni assunti dal Presidente. Moltissimi i dubbi che questi impegni siano mantenuti. La sua presenza è stata comunque apprezzata come testimonianza di volontà.

Tutti hanno convenuto che il primo passo è avere interlocutori certi e convinti al Comune di Napoli.

Quindi una bella serata che ha guardato avanti soprattutto per gli interventi dei giovani.

 

Rifondazione Comunista sul Cimitero delle Fontanelle.

Nel 3° anniversario della riapertura del cimitero delle Fontanelle  il circolo P.R.C. “L.Esca” promuove il dibattito

“Idee e proposte per rilanciare lo storico Cimitero delle Fontanelle”

Martedì 28 maggio 2013 – ore 17,30

vico Lammatari 32 – Napoli

Intervengono:

Rocco Civitelli – Reps.culturale I care Fontanelle

Irene Spasiano – Docente dell’Istituto Statale “Caracciolo Salvator Rosa

Giuseppina Cigni – Guida volontaria comunità parrocchiale delle Fontanelle

Giuliana Di Sarno – Presidente della Municipalità Stella San

Elena Coccia – Vicepresidente del consiglio comunale di Napoli

Modera e conclude:

Francesco Ruotolo Consigliere Municipalità Stella San Carlo

Documento della Rete Sanità sul cimitero delle Fontanelle

 

A tre anni dall’iniziativa della Rete della Sanità, che portò alla riapertura del cimitero delle Fontanelle, bisogna dire che i promotori di quell’iniziativa hanno avuto ragione. Il cimitero è entrato tra i beni culturali di maggior successo della città.

Naturalmente i problemi aperti sono tanti e vogliamo elencare quelli che riteniamo più urgenti al fine consolidare la sua apertura.

L’identità del bene culturale oggi .Il cimitero delle Fontanelle è un cimitero storico.  È dunque un bene culturale che deve essere sottoposto alle regole che vigono per i beni culturali e per i  cimiteri in cui non avvengono più sepolture, ma sono aperti al pubblico, come ad esempio i cimiteri militari.

Manifestazioni culturali al suo interno sono possibili, non davanti ai resti umani, ma in  un’area che deve essere attrezzata.

Gli atti di culto devono essere demandati ad una Rettoria che va ripristinata.

É  necessario che il cimitero abbia una sua Direzione Culturale, che gestisca il bene culturale in linea con quello che avviene in realtà simili. Tre esempi, tra i tanti possibili, chiariranno i problemi culturali che una direzione deve  affrontare e risolvere.

– Le bare di Filippo Carafa e di Margherita Petrucci hanno avuto nel tempo sistemazioni diverse: chi le ha decise e, soprattutto, in base a quali criteri ?

-È stata posta una piccola targa davanti al teschio del Capitano a ricordo della presentazione di un libro fatta dentro il cimitero: chi l’ha consentito e perché ? Alla prossima presentazione metteremo una nuova targa?

– La lapide dell’Arciconfraternita di San Giuseppe Maggiore sta andando in rovina. La sua perdita sarebbe un danno grave alla documentazione sulla storia del cimitero. Chi deve intervenire?

La Direzione culturale del Cimitero dovrebbe essere affiancata da una Consulta delle Associazioni del quartiere e di quelle che organizzano le visite guidate, con poteri di proposta e di controllo.

La querelle che da decenni va avanti sulle competenze amministrative tra i diversi assessorati è penosa e non può essere lasciata, come in passato, ai rapporti di forza tra i diversi assessori: è di tutta evidenza che sono interessati sia l’ assessorato ai cimiteri (che gestisce gli altri cimiteri storici napoletani), che l’assessorato al sottosuolo, ma la direzione effettiva non può che essere dell’assessorato alla cultura per la peculiarità storica, religiosa e antropologica che è prevalente sulle altre caratteristiche del luogo.

La storia del bene culturale. Il modo come viene presentato il cimitero ai visitatori è un problema. I molti scritti che si sono succeduti negli ultimi tempi sono espressione di quel postmoderno alle vongole che ha abbandonato i filoni gloriosi della cultura napoletana per rinchiudersi in visioni misteriche e devozionistiche della storia della città. In questo, come in altri luoghi della città, si tende a forzare i dati storici e antropologici per presentare una realtà intessuta di magia e superstizione. La recente polemica sul cosiddetto “Cavaliere di Toledo” è emblematica della deriva culturale che da tempo ha investito la città. Bisogna riportare la storia del cimitero ai suoi tre aspetti principali: la storia delle sepolture a Napoli; la storia delle devozioni e della religiosità – cioè del rapporto tra fede e società; la storia delle grandi calamità che hanno periodicamente colpito la città.

Ferma  restando la libertà delle opinioni, c’è il problema delle visite guidate che, soprattutto se fatte da guide autorizzate dalla Regione Campania, non possono non attenersi a degli standard culturali minimi. Non si tratta di mettere in moto meccanismi di dirigismo culturale, ma di invitare coloro che fanno le guide a seguire dei brevi incontri in cui vengono presentati documenti, dati storici del cimitero e bibliografie che poi saranno liberamente e individualmente elaborati.  Il Comune di Napoli deve fare una brochure breve e semplice da dare gratis a ogni visitatore. Se ci sono difficoltà economiche si può dare anche una fotocopia! La ricerca storica e antropologica sui temi sopra indicati deve continuare  e investire innanzitutto le istituzioni a ciò demandate:  Università e Istituti di Ricerca.

Utilizzazione del bene culturale.La gestione attraverso Napoli Servizi ha consentito una continuità nell’apertura; la gratuità delle visite è stata ed è positiva, perché incentiva la conoscenza del cimitero. Ma in tempi certi bisogna arrivare ad una gestione economica del bene culturale, altrimenti la prospettiva sarà incerta. D’altra parte, oggi la maggioranza delle visite è fatta da Associazioni che fanno pagare un contributo che va dai cinque ai dieci euri. Che una parte di questi introiti, anche piccola, vada alle casse comunali, è  giusto.

Napoli/Sanità, maggio 2013

 

Convegno Vergini Sanità

La settimana scorsa, nella basilica di San Giovanni Maggiore, si è tenuta un’iniziativa su identità storica e prospettive per un recupero dell’area Vergini-Sanità, organizzata dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli e dal Centro di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea della Federico II.

L’incontro appariva interessante perché la relazione principale, affidata ad Alfredo Buccaro, autore all’inizio degli anni ‘90 di un fondamentale studio sul quartiere, aveva un intrigante titolo: storia e struttura del borgo a vent’anni dai primi studi.

Negli ultimi decenni, infatti, l’area dei Vergini e della Sanità non ha subito radicali trasformazioni, ma ha visto importanti interventi pubblici e privati, momenti di aggregazione e cambiamenti sui quali ci si aspettava una riflessione, perché in alcuni casi il bilancio è, o appare, positivo, in altri è controverso, in altri ancora è sicuramente fallimentare. Vale la pena indicarli rapidamente: la realizzazione del progetto Urban, la riorganizzazione e il rilancio delle catacombe di San Gennaro, la riapertura del cimitero delle Fontanelle, il definitivo crollo del sistema scolastico nato negli anni ‘60, la nascita della rete della Sanità animata da padre Alex Zanotelli, le contrapposte ristrutturazioni di piazza Cavour e di via Foria. Tutto ciò solo per citare alcuni avvenimenti significativi.

Tutto questo è stato ignorato dalle relazioni, con quella pratica politica e culturale di stampo feudale, per cui tutto ciò che non è prodotto da me, e/o non è mio, non esiste. Un voler ricominciare sempre daccapo che, al di là del merito, risulta inconcludente perché non si misura con interventi che nel bene e nel male hanno inciso sulla realtà e dai quali non si può prescindere.

Immancabile la stanca ripetizione del mitico intervento della costruzione del ponte, che ha irreparabilmente danneggiato il quartiere, mentre l’organizzazione dei tempi del dibattito ha schiacciato le esperienze sul territorio presentate durante l’incontro. Interessante l’aggiornamento sulle ricerche archeologiche dell’area.

In sintesi, l’incontro è apparso un’iniziativa diretta a marcare una presenza, “un ci siamo anche noi” e nient’altro. C’è da augurarsi che le prossime iniziative d’Istituzioni così importanti diano un contributo diverso.

Nascita di un blog

Il 18 novembre il cardinale Crescenzio Sepe è venuto alla Parrocchia delle Fontanelle per la celebrazione delle cresime.

Nell’occasione il parroco Evaristo Gervasoni e il presidente di I care Vito Silvestri gli hanno consegnato la lettera che qui pubblichiamo e con la quale vogliamo avviare il nostro blog.




Parrocchia Maria SS. del Carmine alle Fontanelle

Napoli

Eminenza,

ogni anno migliaia e migliaia di persone vengono alle Fontanelle per visitare il cimitero, lo storico ossario della città di Napoli, testimonianza tra le più incisive dei drammi del popolo napoletano e della sua devozione verso le anime del Purgatorio.

La Parrocchia di Santa Maria del Carmine, edificata come chiesa del cimitero, e prima ancora la Parrocchia di Materdei, hanno cercato di assicurare, in stretto rapporto con la Curia Arcivescovile, che la frequentazione dell’ossario avvenisse rispettando la sua identità di memoriale della morte e di luogo di sepoltura.

La Parrocchia è stata inoltre sempre attenta a cogliere i cambiamenti che nell’ultimo cinquantennio hanno trasformato l’ossario da luogo di culto a bene culturale ed ha sollecitato e affiancato iniziative che tendessero a valorizzare il luogo, farne una risorsa per il quartiere e la città. L’associazione “I care” costituita nel 1986 è stato lo strumento con il quale la parrocchia è stata ed è presente.

Ma la straordinarietà del luogo, così come l’affermarsi di una dimensione culturale magica e misterica in larghi settori dell’opinione pubblica, richiedono oggi, come in alcuni momenti del passato, attenzione affinché non si ripropongano episodi di superstizione, o di interpretazioni folcloristiche e mercantili della storia del cimitero e della devozione verso le anime del Purgatorio.

In questa direzione la Parrocchia il 2 novembre scorso ha commemorato i defunti con una messa in chiesa e una processione nell’ossario, che ha visto un’ampia partecipazione dei fedeli delle Fontanelle ed ha avuto un carattere esclusivamente religioso. Inoltre “Icare” sta realizzando un programma che prevede visite guidate gratuite precedute da una specifica introduzione, l’apertura di un blog e la costituzione di un archivio storico dell’ossario. Si intende così essere presenti nella battaglia culturale che è in corso sulla ricostruzione della storia dell’ossario e del suo rapporto con la città.

L’associazione ha inoltre contribuito alla pubblicazione di un libro che ci è gradito regalarLe in occasione di questa sua visita alla nostra Parrocchia.

C’è anche la consapevolezza che ciò non basta.

Riteniamo necessario che venga ripristinato formalmente il rapporto tra la direzione comunale del cimitero, la società Napoli Servizi che ne ha la gestione, e la Parrocchia attraverso l’istituzione di una Rettoria che curi lo svolgimento delle cerimonie religiose ed eviti degenerazioni sia nel culto, che nell’utilizzazione del bene culturale.

Per raggiungere questo risultato chiediamo, Eminenza, il Suo sostegno.

Napoli Fontanelle, 18.11.2012

Il parroco

Evaristo Gervasoni