Iris Fontanelle – Napoli
Memorandum per la riunione del 31 agosto 2015 della Commissione Consultiva per il Cimitero delle Fontanelle
La situazione interna all’Ossario è decisamente peggiorata rispetto all’ultimo incontro dell’aprile scorso.
– Non si riusciti a fermare l’infiltrazione d’acqua nella navata centrale, anche con un’estate particolarmente calda e priva di piogge. Il che pone interrogativi inquietanti sulla sicurezza del luogo e sulle capacità di intervento e di gestione dell’Assessorato al sottosuolo e, più in generale, dell’Amministrazione Comunale.
– Il servizio di videosorveglianza non è stato ripristinato. Le lampade funzionanti sono sempre di meno. Alcuni tratti del percorso sono ormai al buio, con evidenti limiti alla fruibilità del bene e ulteriori interrogativi sulla sicurezza.
– Non si hanno notizie dell’attuazione delle decisioni di cui aveva parlato l’Assessore Nino Daniele nel concludere la riunione del precedente Comitato.
Cioè che, in attesa che fosse predisposto e approvato un Regolamento, sarebbero stati emanati atti amministrativi diretti a disciplinare le più evidenti e pericolose irregolarità che si manifestavano nella gestione del Cimitero, ma soprattutto una pericolosa deriva verso fenomeni di illegalità già da tempo denunciati.
In particolare appariva urgente che i visitatori non potessero muoversi a proprio piacimento all’interno del cimitero visto che: – vi erano numerosissime evidenti tracce di scavalcamento da parte del pubblico delle transenne che separano il viali dalle ossa; – le ossa venivano prelevate e spostate; – vi erano state recenti alterazioni nelle teche contenenti i teschi; – erano state inseriti rottami di vecchie statue di santi tra le ossa; – era da ricondursi, probabilmente, a tali comportamenti il crollo della più importante struttura del cimitero: l’ossoteca del Sacro Cuore.
L’urgenza dell’intervento derivava anche dal fatto che alcuni di questi comportamenti, oltre a realizzare offese al senso civico e danneggiare il bene culturale, realizzavano fattispecie penali, in quanto venivano violati gli articoli previsti dal Libro Secondo, Titolo IV artt. 402-413 “Dei Delitti contro il sentimento religioso e la pietà dei defunti” , in particolare gli art. 407 e 408: “Chiunque violi una tomba, un sepolcro o un’urna è punito con la reclusione da 1 a 5 anni”, “Chiunque in cimiteri, o in altri luoghi di sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o………., è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni”
Per impedire tali comportamenti, Napoli Servizi avrebbe aumentato il numero delle unità presenti, i singoli visitatori sarebbero stati raggruppati e poi condotti nell’ossario, anche i gruppi organizzati sarebbero stati seguiti, ovviamente, in modo diverso.
Solo per qualche giorno vi è stata qualche unità lavorativa in più, ma poi tutto è tornato come prima e cioè con una sola unità che svolge le sole funzioni di apertura e chiusura.
Tra l’altro, sarebbe opportuno che i dipendenti della Napoli servizi fossero riconoscibili attraverso apposito cartellino, per distinguerli dalle persone che ormai stazionano permanentemente davanti o all’interno del cimitero, cosa di cui l’Assessorato alla Cultura è a conoscenza e che suscita non pochi interrogativi.
La notizia di due nuove unità è certamente positiva. Aspettiamo che si traduca in realtà e speriamo che le gravi questioni prima indicate siano superate. Cosa molto problematica in mancanza di atti amministrativi dell’Assessorato e del Regolamento di cui non si hanno notizie , infatti, se quella sopra richiamata è la questione più urgente, non meno importanti sono le altre questioni presentate al Comitato precedente, tra le quali ricordiamo quella di grande rilevanza relativa al concreto manifestarsi di eventuali atti di devozione nel cimitero e quella sulla presenza delle associazioni e il loro accreditamento.
Nel merito dell’oggetto dell’incontro di oggi: iniziative culturali dal svolgersi nel cimitero, Iris Fontanelle fa presente quanto segue.
Parliamo di un Ossario Storico che, è evidente, non può essere trasformato in una sala multifunzioni.
Siamo ben consapevoli delle innovazioni che i nostri tempi chiedono alla gestione dei beni culturali e le sollecitiamo per le Fontanelle, a partire dall’istituzione di un biglietto d’ingresso. Ma le innovazioni vanno praticate all’interno di un progetto di valorizzazione che parta dalla specificità del bene e, quindi, dal rispetto per i defunti e dagli interrogativi che pone oggi la rappresentazione della morte che vediamo alle Fontanelle.
Esempi concreti non mancano a Napoli. L’opera Pia del Purgatorio ad Arco si è decisamente inoltrata, con un incerto successo, sulla strada della valorizzazione artistica del bene culturale, attraverso la presentazione di spettacoli teatrali legati al tema del Purgatorio. Ma questi avvengono nella chiesa sotterranea e non nell’ipogeo, dove riposano i defunti. La stessa esperienza della Cappella Sansevero, di grande successo, indica una strada rigorosa nel rispetto dei defunti e di alto livello culturale.
A questi esempi napoletani ci si può ispirare nell’affrontare il tema all’ordine del giorno di oggi.
-Le iniziative culturali non possono svolgersi dove sono esposte le ossa. Vanno individuati e attrezzati appositi spazi. Quello che è avvenuto finora è uno scempio che non ha riscontro non solo nella storia di Napoli, ma nella storia della civiltà occidentale (ovviamente per il diletto degli antropologi e di alcuni intellettuali napoletani).
All’interno del cimitero vi sono due aree dove non sono esposte ossa, qui possono aver luogo eventuali iniziative culturali, come già da noi proposto nel precedente documento presentato al Comitato.
Sul profilo delle iniziative culturali ci sono alcune questioni che poniamo all’attenzione del Comitato e che vanno ben al di là dell’ordine del giorno di oggi e tendono a delineare un orizzonte all’interno del quale muoversi.
– Il primo è se l’attuale gestione diretta dell’Assessorato sia la soluzione più adeguata per la messa a punto di un progetto di valorizzazione del cimitero e l’adozione degli strumenti necessari per la sua realizzazione.
Senza progetto è impensabile che il bene culturale possa oggi essere valorizzato e gestito adeguatamente. La realtà del cimitero oggi ne è conferma, il bene culturale non solo deperisce e si perde, ma diventa terreno di coltura di fenomeni gravissimi di illegalità.
Il Comitato potrebbe essere la sede per l’elaborazione del progetto: una forma di committenza pubblica che però, allo stato, appare tutta da costruire. Resterebbe poi aperto il problema della gestione e del rapporto tra chi ha elaborato il progetto e chi lo deve gestire.
– Il secondo. Il proliferare di associazioni e operatori culturali nel tessuto della città è un fatto positivo. Molte di queste realtà operano nel cimitero con visite guidate, visite teatralizzate e spettacoli autorizzati dall’Assessorato. Al riguardo va detto che ci troviamo di fronte ad un caos totale, poiché se, in alcuni casi, si tratta di iniziative molto serie, per lo più si assiste ad un’incredibile improvvisazione, povera di qualunque contenuto culturale, o legata a riti inaccettabili per un cimitero, come quello del 30 ottobre scorso. Tutto ciò danneggia il luogo e l’immagine della città, che vengono rappresentati in termini magici e misterici, secondo una moda oggi prevalente che, quando sarà passata, farà ripiombare il cimitero nel dimenticatoio.
– Il terzo La richiesta avanzata dalla Parrocchia delle Fontanelle, di gestire il cimitero, è un fatto importante. Essa si inserisce all’interno delle novità che stanno caratterizzando la Chiesa napoletana nella gestione dei beni culturali in cui è preminente il carattere sacro. All’interno di questo nuovo approccio, proprio nel Rione Sanità, le Catacombe di San Gennaro hanno avuto una valorizzazione impensabile fino ad alcuni anni fa.
Napoli, 31 agosto, 2015
Il Presidente di Iris Fontanelle
Rocco Civitelli