Parrocchia Maria SS. del Carmine alle Fontanelle
Diocesi di Napoli
Monsignor Lucio Lemmo
Vescovo Ausiliare della Chiesa di Napoli
Monsignore,
nel novembre del 2012 abbiamo consegnato a Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, in visita alla nostra Parrocchia, una lettera nella quale, dopo aver descritto il complesso delle iniziative portate avanti dalla nostra Associazione “I care” per ricostruire e valorizzare l’ossario, abbiamo chiesto che venisse formalizzato il rapporto tra la Parrocchia e il cimitero delle Fontanelle.
Questa nostra richiesta si fondava e si fonda sulla costatazione che Il cimitero delle Fontanelle è un cimitero storico, cioè nello stesso tempo un luogo sacro e un bene culturale, sottoposto alle regole che vigono per i luoghi in cui non avvengono più sepolture e sono aperti al pubblico, come gli ossari e i cimiteri monumentali e militari. Affidare questo luogo sacro, per gli aspetti religiosi, alla parrocchia di Maria SS del Carmine alla Fontanelle, ci sembrava e ci sembra naturale, in quanto la chiesa, prima di essere elevata al rango di parrocchia, era la chiesa del cimitero.
Rinnoviamo ancora una volta questa nostra richiesta anche a fronte di presenze nel cimitero di religiosi che hanno sostenuto posizioni del tutto singolari, per non parlare dei laici che discettano di un ipotetico culto ancora praticato alle fontanelle.
L’Associazione “I care” ha avuto un primo incontro con l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli per chiedere il patrocinio della brochure che in questi giorni abbiamo pubblicato, e ci è gradito consegnarle, e per affrontare i problemi della direzione del cimitero e della sua gestione. L’Assessore ha convenuto sulla necessità di istituire una cappellania, ma ha rilevato che la sua formalizzazione spetta alla Curia e che non vi è alcun ostacolo da parte del Comune. È una posizione nuova, in una discussione che dura oltre settanta anni. Riteniamo utile riportare a questo fine un brano de “ La Croce” relativo a una dura polemica giornalistica che ci fu all’inizio degli anni cinquanta sul cimitero e che l’Associazione “I care” si appresta a pubblicare.
“Il Municipio sembra che sostenga che non v’è bisogno di Cappellano, poiché non si compiono in tale luogo operazioni di interro o di sterro. Il giornalista sopra citato va anche oltre perché dice di aver saputo dall’ufficio competente che: ”il comune non ammette né riconosce culto nell’ossario delle Fontanelle.” Vogliamo credere che il Sindaco non abbia detto tali parole, dato che non spetta a lui stabilire se un luogo sia o no degno di culto. Ad ogni modo facciamo notare che neppure nei cimiteri di guerra si compiono le operazioni di interro e di sterro, mentre alla custodia di essi vigila non solo il personale laico, ma anche un cappellano militare.”
Monsignore, quella attuale è una situazione confusa e incerta, che stravolge la storia della religiosità e della pietà del popolo napoletano. Una storia intensa e ricca, a volte drammatica, di cui l’ossario delle Fontanelle è un’importante testimonianza.
Chiediamo il Suo contributo e il Suo sostegno per fare un passo in avanti.
Napoli Fontanelle, 2.3.2014
Il Parroco
Evaristo Gervasoni