Venerdì scorso don Gennaro Matino, noto teologo napoletano e docente universitario di storia del Cristianesimo, è stato intervistato dal Tg3 Campania nel cimitero delle Fontanelle.
Vedendo il video sono rimasto allibito e ho scritto di getto la mia opinione su Facebook. Due giorni dopo, rivedendo il video su Youtube e riflettendo sulla personalità di don Gennaro Matino le domande che mi sono posto sono diventate più pressanti e francamente più inquietanti.
Come fa a parlare di culto pagano? Le nostre ricerche, visibili in libreria, sul blog e su Fb, attestano il contrario. Don Gennaro ritiene che questa devozione sia ancora viva? Le sue parole sembrano neutre, se non ambigue su questo punto. È in atto certamente una ripresa delle devozioni, basta girare per il centro antico e rendersene conto, ma l’approdo è nuovamente quello del cimitero delle Fontanelle? E poi quale devozione? Nell’intervista non viene mai richiamato il Purgatorio.
Il cimitero delle Fontanelle è una rappresentazione della morte in controtendenza rispetto alla rimozione della nostra epoca? Certo. Anche per noi il cimitero è una spettacolare rappresentazione del mistero della morte. Ma da conoscere e vivere come bene culturale. Una testimonianza della storia della pietà religiosa della città e della devozione del popolo napoletano verso le anime del Purgatorio. Un cimitero storico.
Le domande sarebbero ancora tante. Vorremmo capire. Abbiamo quindi chiesto a don Gennaro Matino se vuole rilasciare un’intervista alla nostra associazione che da anni lavora sul cimitero delle Fontanelle.